Il numero di pixel di cui è composta una foto digitale è uno dei fattori che concorrono a determinare la qualità di stampa per il formato scelto.
Un numero di pixel basso rispetto al formato di stampa, produrrà risultati scadenti sulla stampa finale, è utile quindi conoscere i valori minimi di risolzione per determinati formati.
Il numero totale di pixel di un'immagine, si calcola moltiplicando i pixel orizzontali per quelli verticali, per esempio una foto di 1200x1600 è composta in totale da 1.920000 pixel (1200 moltiplicato 1600).
Per sapere quale sarà la risoluzione dell'immagine sul formato che vogliamo stampare è sufficiente dividere uno di questi due valori per il formato in cm della stampa e moltiplicare per 2,54 (2,54 è la misura in cm di un pollice o inch in inglese), in questo modo, sapremo di quanti pixel per pollice (PPI, Pixel per Inch), sarà formata la stampa finale e potremo avere un'idea del risultato finale.
Poniamo di voler stampare la foto dell'esempio sopra su un formato 20x27, l'operazione
da eseguire sarà:
1200 diviso 20 moltiplicato 2,54, dove, 1200 è la quantità di
pixel del lato corto della foto, 20 sono i centimetri del lato corto della stampa
e 2,54 è la dimensione in centimetri di un pollice (o inch) il risultato
darà il valore in PPI (pixel per inch) della stampa, in questo caso 152,4
PPI.
Secondo gli standard la risoluzione ottimale si ottiene con un valore di 300 PPI sul formato finale, ma anche a risoluzioni inferiori, si possono ottenere risultati comunque accettabili.
Il valore "standard" di 300 PPI è riferito a una stampa che viene osservata da una distanza di 20/30 cm, ovviamente più sarà la distanza di visione e più questo valore (300 PPI) si abbasserà, per esempio, un poster 70x100cm non lo osserveremo da 20/30cm, ma da almeno 1/1,50 metri per cui una risoluzione di 100 PPI andrà più che bene per questo formato.